(LP)hotographer | Don Hunstein

Musica e fotografia. Era da un po’ che desideravo unire le mie due più grandi passioni per creare una rubrica su questo blog, abbandonato a sé stesso da troppo tempo.

Poi è arrivata la quarantena e il conseguente tempo a disposizione, le notti insonni, la nostalgia dei miei vinili. Così, in un pomeriggio qualsiasi di un giorno qualsiasi (in quarantena i giorni sono tutti uguali, giusto?) di aprile, ho aperto Spotify, ho cercato “Don’t think twice, it’s all right” di Bob Dylan e mi sono soffermata sulla cover dell’album “The Freewheelin’ Bob Dylan”.

Sarà che quest’album mi ricorda casa per una serie di motivi: la passione per Dylan che condivido con i miei genitori, i suoi vinili che girano in continuazione sul giradischi nel soggiorno, il ricordo di momenti speciali della mia vita legati alla sua musica, ma insomma, mentre in quel pomeriggio primaverile, cantavo “Well, it ain’t no use to sit and wonder why, babe” la curiosità ha preso il sopravvento e ho digitato su Google “Fotografo cover The Freewheelin’ Bob Dylan”.  

Mi si è aperto un mondo e ho pensato che forse era proprio questa l’idea che mi mancava per il blog. Non sarà un’idea originale, ma dovrò pur dare un senso a queste giornate tutte uguali, no?
È nata così la rubrica “(LP)hotographer“: scriverò di vinili che amo, dei fotografi delle loro cover e di come è nato lo scatto selezionato.

Ma torniamo a “The Freewheelin’ Bob Dylan”: pubblicato nel 1963, ha decretato il vero successo di Dylan. Fino a quel momento, Robert Allen Zimmermann era considerato uno dei tanti cantanti folk. Con quest’album, invece, all’età di 22 anni, viene riconosciuto come un artista completo o addirittura portavoce di una gioventù disillusa.

“Blowin’ in the Wind”, “Master of War”, “Don’t think twice, it’s all right” sono solo alcuni dei pezzi contenuti nell’album e credo che questi bastino già per comprendere che:
– se conoscete l’album, immagino lo amiate anche voi
– se non lo conoscete, potete rimediare qui ↓

C’è un’altra cosa che rende spettacolare l’album e d’altronde è il motivo per cui è nato questo articolo: la copertina, raffigurante Dylan a passeggio sottobraccio con Suze Rutolo, la sua fidanzata dell’epoca, nei pressi del loro appartamento a New York, in un freddo pomeriggio di febbraio.

La fotografia è stata scattata da Don Hunstein, fotografo della Columbia Records.


Sono stati tanti i suoi lavori fotografici, ma è la copertina di “The Freewheelin’ Bob Dylan” a renderlo celebre ed è con questo scatto che è entrato nella storia della fotografia.

Hunstein dichiarò di aver realizzato già delle fotografie a Dylan e Ruzolo all’interno del loro appartamento, ma di non essere pienamente soddisfatto, così decise di provare scattarne qualcuna all’esterno. Disse loro di camminare lungo la strada, ma senza dare particolari indicazioni e, quando il sole calò, terminò lo shooting con qualche scatto in bianco e nero e un intero rullino a colori.

Negli anni Don Hunstein ha scattato molte altre foto che sono certa riconoscerete:

A presto con il prossimo vinile!

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